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If there’s one thing that has occupied investors in the past 12 months – other than Covid, that is – it’s ESG. How can we do better by the environment? How do we make our societies fairer? And what can governments, companies, and ultimately you, as investors, do to help? Here we delve into a three-letter phenomenon that took the investment industry by storm and led to a fundamental shift in attitudes, objectives and allocations. ESG in Focus shines a light on everything that keeps responsible investors up at night and makes one thing clear aboveall else: the ESG revolution has only just begun.
Marcello Caponigri - Junior Journalist, Citywire
Uno scenario incerto
Investire in criptovalute: a cosa prestare attenzione
Azionario globale, il ruolo dei cf fra emotività, informazione e possibilità
Il futuro di un mercato in salita
Un'opportunità di investimento per contrastare la volatilità dei mercati: Comgest Growth Global Flex
articolo sponsorizzato da comgest
I family office e la componente azionaria
Come dosare l'azionario globale nel portafoglio ideale
La gamma ETF core obbligazionari di Invesco pilastro per i portafogli multi-asset
articolo sponsorizzato da invesco
Citywire Italia
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Beatrice Mancini Country Head Italy Gianluca Baldini Southern European Editor In redazione: Daniele Barzaghi, Francesco Colamartino, Marcello Caponigri Margherita Caldararo Audience Development Executive & Sub-Editor Valentina Mallardi Senior Sales Manager Italia Sara Sullo Sales Manager Italia
Un po’ tecnici, un po’ psicologi: i consulenti finanziari devono trovare l’equilibrio fra queste due professioni quando dialogano con i loro clienti in un periodo di grande incertezza per gli investimenti. Per chiunque abbia investito nell’azionario globale, queste settimane possono essere dure e i consulenti devono quindi sapere come rispondere ai dubbi, alle richieste e alle paure. Ogni caso è a sé, come ci ricorda Claudio Bussacchini, consulente indipendente. “Bisogna valutare il cliente e il suo bisogno, il motivo delle sue preoccupazioni. Un ipotetico cliente potrebbe avere una posizione troppo esposta e quindi la prima cosa sarebbe cercare di diminuire il peso di quel rischio, ma se l’esposizione deriva da fattori come la guerra in Ucraina io consiglierei di attendere e monitorare la situazione. È un discorso psicologico, cambia moltissimo da persona a persona. È inutile prendere decisioni in base alla paura, ma è meglio disinvestire se il cliente non riesce a dormire la notte perché ognuno di noi ha una propensione e avversione al rischio diversa”. Un modo per aiutare i clienti, consigliarli ed evitare di perderli è quello di formarli, tenerli aggiornati e prepararli agli eventi che, ciclicamente, possono minacciare un certo comparto finanziario. “Il nostro modello è molto basato sulla comunicazione e sulla forte presenza sul web”, racconta Salvatore Gaziano, consulente indipendente di SoldiExpert. “Il cliente del consulente indipendente è spesso più informato, ha già avuto portafogli, rapporti con le reti e magari qualche perdita. Per questo noi prepariamo i nostri e cerchiamo di avere un filo continuo per commentare l’andamento dei mercati. Da più di un anno, con i mercati impazziti, abbiamo cercato di lavorare sull’educazione finanziaria, altrimenti il cliente si fa prendere dall’emotività ed è difficile dargli una risposta”.
Un approccio diverso è quello delle pianificazioni di lungo periodo, che danno modo di contenere non solo le oscillazioni, ma anche l’emotività, come illustra Mario Allegra, responsabile investimenti di Alfa Consulenza. “Non si segue il mercato, gli andamenti di breve periodo. La nostra strategia comunicativa verso i clienti preoccupati è questa. Spieghiamo che non sono compromessi i macrotrend”. Una volta informato il cliente, però, si deve proporre una soluzione. Quel -5,4% di rendimento dell’azionario globale crescita negli ultimi tre mesi costringe a prendere una decisione, specialmente per quei soggetti con portafogli più esposti. “Io personalmente non permetto ai miei clienti di esporsi troppo, proprio perché voglio proteggerli da rischi come quello attuale” dice Bussacchini. “Le soluzioni non sono molte: si può disinvestire per non pensarci più, come intervento drastico per non soffrirne, oppure attendere, il che potrebbe portare ad ulteriore ansia. Se gli indici di azionariato globale dovessero scendere ulteriormente per le preoccupazioni geopolitiche o per la situazione recessiva, il cliente si pentirebbe di non aver disinvestito prima. Io avverto sempre che fra tre o cinque anni la situazione potrebbe essere completamente diversa, ma in questi frangenti le persone sono spinte dall’emotività”. Uscire è quindi svantaggioso e deve essere usato come extrema ratio. E allora restare o rilanciare? Gaziano spiega che la crisi attuale era stata messa in conto guardando gli andamenti storici. “Ai nostri clienti ricordiamo sempre quando hanno agito di pancia e hanno sbagliato, per questo diciamo loro di avere pazienza e che il prezzo in borsa potrebbe non c’entrare nulla con il sottostante”. Per proteggere la propria posizione possono esserci diversi metodi, come spiega Allegra: “O si mettono in piedi delle coperture, delle posizioni short che replicano inversamente gli indici del mercato. Oppure si va di future. È un palliativo provvisorio, che era stato usato a marzo 2020 con lo scoppio del covid. Servono a parare i colpi su base giornaliera. Nel lungo periodo, però, ha poco senso”.
Una insufficiente attenzione degli intermediari alle tematiche Esg (e in particolare a quelle ambientali), può tradursi in maggiori rischi, in primis di credito
Paolo Angelini, Banca d’Italia
Cosa fare quando un cliente è troppo preoccupato per il proprio investimento? Cosa consigliare a chi ha il coraggio di investire? Ne abbiamo parlato con tre esperti consulenti indipendenti
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Claudio Bussacchini, consulente finanziario indipendente
È inutile prendere decisioni in base alla paura, ma è meglio disinvestire se il cliente non riesce a dormire la notte
Salvatore Gaziano, SoldiExpert Scf
Da più di un anno, con i mercati impazziti, abbiamo cercato di lavorare sull’educazione finanziaria, altrimenti il cliente si fa prendere dall’emotività
Chi invece trova il coraggio di rilanciare, dove dovrebbe orientare i suoi investimenti? I consulenti intervistati sono d’accordo: obbligazionario come via d’uscita più interessante. Ma quale? “Il tasso Euribor, al quale vengono ancorati i mutui, si sta avvicinando a valori positivi, quindi diventano interessanti tutti quegli strumenti che hanno questo parametro di indicizzazione” ci dice Bussacchini. “Ad esempio, i cct per il deficit pubblico italiano. Certo, hanno una tripla B come rischio, ma con una scadenza a sei mesi potrebbero essere una soluzione interessante per diversificare”. Ammesso e non concesso che il cliente abbia altre disponibilità da poter investire, per Gaziano l’obbligazionario energetico e materie prime potrebbe essere la scelta più adatta. “Il nostro portafoglio strategico permette di diversificare su questi settori, ma senza voler fare strategie eccessivamente flessibili o dinamiche”. La situazione, quindi, potrebbe dare occasione persino ai consulenti di cambiare approccio: “Noi siamo sempre molto conservativi, raramente sconvolgiamo i nostri piani, non è successo con il covid e lì la situazione era altamente incerta, perché le conseguenze non si conoscevano affatto”, dice Allegra. “Ora è invece più facile fare previsioni e simulazioni. È il momento in cui bisogna essere audaci, ci sono grandi possibilità di acquisti, ma dei nostri clienti forse la metà aumenta il suo piano d’accumulo, soprattutto sulla componente obbligazionaria, dove i tassi sono saliti molto, soprattutto il corporate e il governativo che dà delle percentuali che non vedevamo da diversi anni”.
Mario Allegra, Alfa Consulenza
È il momento in cui bisogna essere audaci, ci sono grandi possibilità di acquisti
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Il futuro dell’azionario globale
Usa, emergenti, growth e value
L’azionario globale ha vissuto settimane difficili e i titoli hanno visto un calo importante soprattutto da quando la Federal Reserve statunitense ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base (0,50%) lo scorso 4 maggio. Per una volta, insomma, gli Stati Uniti hanno registrato una performance peggiore della media, visto l’elevato peso dei titoli tecnologici e di quelli growth nell’azionario americano. Cosa aspettarsi per il futuro dell’azionario globale? La stagione dei bilanci del primo trimestre si è da poco conclusa. In realtà, per la stragrande maggioranza delle società, la situazione è ancora piuttosto positiva, con una forte crescita di ricavi e utili. Non si può certo parlare di risultati positivi come quelli del 2021, ma per le società quotate dell’Indice S&P 500, i ricavi e gli utili sono cresciuti del 10% circa.
Scenario globalmente positivo, ma alcuni settori risentono ancora degli effetti della pandemia
Gianluca Baldini Southern European Editor, Citywire
La Cina Guardando indietro agli ultimi 30 anni, ci sono stati probabilmente 10 gli eventi geopolitici chiave che hanno causato differenti livelli di correzione su diversi mercati regionali. Nel caso delle azioni cinesi, e in particolare le A-shares, hanno la tendenza a essere più difensive quando il rischio geopolitico aumenta. La Cina, dunque, come tutti gli altri mercati azionari, non sarà immune alla volatilità, ma la portata del sell off sarà minore rispetto agli altri mercati per tre ragioni. In primo luogo, la Cina ha una natura idiosincratica nell'elaborazione delle politiche economiche, e non ha esaurito - e nemmeno utilizzato completamente - gli strumenti a disposizione per sostenere la crescita del Paese. Il sottoutilizzo del bilancio statale dell'anno scorso, le abbondanti riserve, e la poca leva finanziaria sulla liquidità bancaria sono opzioni cui i policy maker possono facilmente attingere, se necessario, per iniettare liquidità nel mercato. In secondo luogo, le aziende cinesi hanno un modello di business focalizzato sul mercato interno e le entrate sono alimentate da milioni di clienti nella Cina continentale, quelle generate dall'estero sono a una sola cifra, circa il 6-8% secondo i dati di Wind.
Panoramica MSCI World
In terzo luogo, è improbabile che momenti di risk off provochino dei deflussi consistenti dall'azionario cinese, dato che la percentuale detenuta da investitori esteri è ancora ridotta, intorno al 4,5%, come pubblicato da Wind. E, in generale, i portafogli globali sottopesano ancora la Cina di circa 450 punti base rispetto al benchmark, secondo Epfr. Queste caratteristiche ci rassicurano sulla ridotta probabilità di deflussi significativi dall’azionario cinese. Storicamente le correlazioni di rendimento tra le A-Shares cinesi e i mercati azionari globali sono basse, il che suggerisce un impatto potenzialmente inferiore nel caso di un sell-off globale. Tuttavia questo non significa che non possa esserci volatilità delle azioni cinesi. Attualmente la maggior parte dei paesi sta iniziando ad allentare le restrizioni dovute al Covid e a tornare a concentrarsi sulla crescita, ma all’aumento dell’inflazione si aggiungono l'incertezza e le preoccupazioni sui tassi di interesse che potrebbero portare a una condizione finanziaria più restrittiva a livello globale. In questo contesto, la Cina non sarà esclusa dalle difficoltà, anche se forse con minor beta. Anche se i prezzi delle materie prime aumentano a causa soprattutto del petrolio e dell'energia, l'impatto sull'inflazione cinese è limitato, visto che il paniere è dominato dalla componente alimentare e le importazioni cinesi in quest’ambito sono ridotte. A livello domestico, in Cina, le correlazioni dei rendimenti tra i diversi settori hanno raggiunto livelli elevati, segnale che i fattori macroeconomici stanno guidando i rendimenti azionari. Secondo la nostra opinione questo potrebbe continuare, ma con un angolo più costruttivo rispetto all'anno scorso.
La Fed riuscirà a garantire un ‘soft landing’ o se l'economia finirà in recessione?
Un settore che ha registrato un calo degli utili nel primo trimestre è quello finanziario, in particolare le banche. Tale contesto è dovuto in gran parte a un aumento degli accantonamenti, fondi accantonati in previsione di perdite future. Ricordiamo che le perdite bancarie per i crediti deteriorati sono state basse per un periodo molto lungo e quindi gli accantonamenti sono aumentati da un livello probabilmente insostenibilmente basso. È possibile che molti di questi accantonamenti abbiano vita relativamente breve. La domanda principale sarà se la Fed riuscirà a garantire un ‘soft landing’ o se l'economia finirà in recessione. È chiaro che, se la recessione dovesse arrivare, le banche potrebbero trovarsi ad affrontare un aumento significativo dei crediti inesigibili. Un altro settore in difficoltà è quello manifatturiero. Tutto ciò che riguarda la produzione di beni fisici e la loro spedizione in tutto il mondo si trova ad affrontare una situazione molto complessa. Le catene di approvvigionamento sono sottoposte a forti pressioni sui costi.
4 maggio: la Fed alza i tassi di 50 bps
Fonte: FactSet al 12 maggio 2022. 605001
In Cina, le correlazioni dei rendimenti tra i diversi settori hanno raggiunto livelli elevati, segnale che i fattori macroeconomici stanno guidando i rendimenti azionari
Come servirsi degli investimenti in azionario globale nella costruzione di un portafoglio ideale? “Le strategie che investono in azioni globali rappresentano una percentuale importante di molti portafogli. La diversificazione per area geografica, tuttavia, non sempre rappresenta una fonte sufficiente di decorrelazione e generazione di extra rendimento” esordisce Davide Fossati, consulenza e active advisory di Banca Aletti. “Le azioni statunitensi, ad esempio, arrivano a pesare per oltre il 50% negli indici mondiali ponderati per la capitalizzazione di borsa. Più i mercati sono volatili e le correlazioni stabili, più si rende necessario assumere esposizioni selettive sui portafogli azionari per evitare inutili sovrapposizioni di rischio”. “Ci attendiamo che l’azionario dei Paesi sviluppati rimanga volatile nel breve” si unisce alla riflessione Alessandro Ferretti, responsabile Cio e Soluzioni di investimento di Deutsche Bank Italia. “I rendimenti obbligazionari reali Usa sono tornati in territorio positivo e potrebbero salire ancora. Gli investitori stanno sfidando la Banca Centrale statunitense sulla possibilità di ‘soft landing’. I premi per il rischio geopolitico rimarranno elevati se la guerra in Ucraina dovesse continuare e le interruzioni delle catene di approvvigionamento impediscono alle aziende di soddisfare gli ordini arretrati. Alcuni settori prezzano già un contesto di recessione e il picco di inflazione e il probabile picco dalle politiche restrittive della Fed, insieme al rinnovato interesse per le obbligazioni, hanno tutto il potenziale per stabilizzare i mercati”. “Gli indicatori contrarian segnalano un estremo nervosismo degli investitori, per noi questo depone a favore di un sovrappeso azionario tattico” spiega Carlo Manzato, responsabile advisory&sales di Credit Suisse. “A oggi vediamo una buona opportunità di ripresa per i mercati azionari guidata da un percorso di crescita dell’economia globale guidata principalmente dagli Usa. Oltre alle incertezze della guerra in Ucraina, la Fed resta un fattore chiave per i mercati azionari. Un brusco indebolimento della produzione industriale ha aumentato le preoccupazioni in merito al fatto che una Banca Centrale di linea più dura potrebbe soffocare l’economia. Riteniamo però che la domanda delle famiglie e bilanci societari solidi dovrebbero consentire alla Fed di normalizzare la politica senza far deragliare l’economia. La buona tenuta degli utili cui abbiamo già assistito nel primo trimestre sostiene le prospettive azionarie. In un contesto di portafoglio, manteniamo quindi un’allocazione sovrappesata per le azioni sia dei mercati sia emergenti sia sviluppati”.
Le strategie che investono in azioni globali rappresentano una percentuale importante di molti portafogli
Davide Fossati, Banca Aletti
Le parole chiave: Usa, emergenti, growth e value
Daniele Barzaghi Italian Investment Editor, Citywire
“Quando analizziamo il portafoglio azionario di un investitore tradizionale italiano, spesso si riscontra una marcata preferenza verso investimenti in aziende ‘note’, tipicamente italiane o europee” stigmatizza Alberto Martinelli, responsabile advisory di Banca Generali. “Questo significa rinunciare alle potenzialità di un approccio globale, a nostro avviso maggiormente efficiente in termini di diversificazione per aree geografiche e tematiche di investimento. Ipotizzando un profilo di rischio medio (30% esposizione azionaria), la componente globale dovrebbe rappresentare almeno la metà dell’investimento”. “Nel nostro scenario base prevediamo che le aziende continuino a mostrare utili in crescita, che i rendimenti reali rimangano bassi e i premi al rischio azionari scendano grazie al miglioramento della visibilità sui cicli di rialzo tassi delle Banche Centrali e sullo stato dell'economia” riprende Ferretti di Deutsche Bank Italia. “Anche se alcuni fattori negativi potrebbero pesare sui mercati emergenti, siamo selettivamente più ottimisti. I mercati con forte esposizione alle materie prime come l'America Latina potrebbero sovraperformare nel breve. In Asia rimaniamo costruttivi sulle azioni indiane, anche se le valutazioni sembrano elevate. In Cina politiche fiscali e monetarie più favorevoli e valutazioni azionarie a livelli di ipervenduto contrastano con un azionario ancora frenato dai lockdown. Su 12 mesi comunque vediamo un rialzo per l’azionario”.
Alessandro Ferretti, Deutsche Bank Italia
I premi per il rischio geopolitico rimarranno elevati se la guerra in Ucraina dovesse continuare
Carlo Manzato, Credit Suisse
La buona tenuta degli utili cui abbiamo già assistito nel primo trimestre sostiene le prospettive azionarie
“Se Usa e Cina restano i nostri mercati preferiti a livello globale, gli emergenti offrono una valutazione interessante” concorda Manzato di Credit Suisse. “Confermiamo anche la nostra preferenza per le azioni italiane e per settori quali l’energia nonché le small cap a livello globale che, a nostro avviso, esprimeranno una outperformance rispetto all’indice di riferimento. “Le chiusure indotte dalla pandemia hanno ridotto il tempo disponibile al Governo per centrare il proprio obiettivo di crescita del 5,5% per il 2022, un anno in cui sono previste le elezioni degli alti dirigenti. Qualsiasi compromesso tra Usa e Cina sui dazi doganali e sul controllo da parte degli enti di vigilanza delle aziende cinesi quotate negli Usa potrebbe altresì sostenere le azioni cinesi”. “In generale, ma a maggior ragione in questa fase di mercato, l’azionario globale, componente ‘core’ del portafoglio, deve presentare un bilanciamento tra gli stili growth e value, che vanno necessariamente integrati dei fattori Esg” estende la riflessione Martinelli di Banca Generali. “Si tratta di un approccio che riteniamo utile nel medio termine, purché supportato da analisi di tipo fondamentale che rispondono principalmente a due obiettivi: privilegiare le aziende che presentano vantaggi competitivi sostenibili nel tempo e comprare solo dopo attenta analisi delle valutazioni. Per raggiungere questi obiettivi sono necessarie analisi e ricerche continue, ovvero un team di analisti adeguatamente dimensionato e una casa di investimento che abbracci il tema sostenibilità come principio guida delle proprie attività di gestione”.
Alberto Martinelli, Banca Generali
Ipotizzando un profilo di rischio medio, la componente globale dovrebbe rappresentare almeno la metà dell’investimento
“Bilanciare e mixare attivamente stili growth e value può aiutare a migliorare l’efficienza complessiva del portafoglio” conferma Fossati di Banca Aletti. “I titoli value, difatti, tendono a performare meglio del mercato quando la curva dei rendimenti è piatta ed incorpora tassi in aumento. Anche le strategie che investono nei dividendi delle corporation globali sono strumenti efficaci per contenere la volatilità sistemica ed ottimizzare i flussi di cassa. In ordine generale, la complessità del momento storico che stiamo attraversando induce gli investitori a rivisitare molte delle convinzioni del passato”. “Investire in global equity oggi non significa solo diversificare per sistemi Paese” conclude, “ma bensì individuare in quale razionale d’investimento risiede il valore”.
L'approccio ai mercati azionari da parte dei grandi family office italiani è cambiato drasticamente a partire dalla crisi del 2008 e, soprattutto, dopo la crisi del debito sovrano Europeo del 2011. Da allora si è visto un progressivo abbandono del classico “home bias”, con una riduzione delle storiche partecipazioni nelle grandi società quotate italiane, a favore di un approccio più globale e diversificato. A spiegarlo a Citywire Italia è Omar Ezzat, head of global family & institutional wealth Italy di Ubs. "In termini di asset allocation, i family office italiani hanno incrementato la componente azionaria, più in linea con la media degli internazionali, che hanno un'esposizione all'azionario del 32% circa. Inoltre, negli ultimi anni abbiamo notato nei grandi family office italiani un interesse crescente verso il mercato del private equity, soprattutto tramite co-investimenti".
Opinione dei consulenti sull’aumento di interesse della clientela verso i prodotti Esg rispetto al pre-Covid 19
Rispetto al periodo pre-Covid, ritiene che l’interesse verso i prodotti Esg sia aumentato, diminuito o rimasto invariato?
Diminuito
0,7%
Aumentato
76,9%
Invariato
22,4%
Fonte: indagine Censis-Assogestioni 2021
I family office italiani hanno cambiato l'approccio all'azionario dopo il 2011. Intanto il private equity si fa sempre più strada
Francesco Colamartino Reporter, Citywire
Omar Ezzat, Ubs
Negli ultimi anni abbiamo notato nei grandi family office italiani un interesse crescente verso il mercato del private equity
Riccardo Ambrosetti, Ambrosetti Am
Gli investimenti azionari globali hanno molto spazio di crescita
A confermarlo è Riccardo Ambrosetti, presidente e fondatore di Ambrosetti Am, secondo cui "in questi ultimi anni si sta assistendo a un mutamento storico del mondo dell’asset management, che colpisce appieno l’attività del family office: la richiesta di aumentare l’esposizione ad asset liquidi non tradizionali. La risposta immediata, ovvero la proposta di investimenti illiquidi travestiti da liquidi, risolve solo una parte, spesso minima, del problema". Per Ambrosetti, il valore della liquidabilità è sempre più premiante, con l’apertura a soluzioni maggiormente caratterizzate da investimenti azionari. "Considerando le dimensioni risicate del mercato azionario domestico e la necessità di diversificazione, gli investimenti azionari globali hanno molto spazio di crescita. Con un problema: dove si trovano esperti di chiaro curriculum nell’industria italiana?". Secondo quanto afferma Nicola Maino, cio di Valori Am Lussemburgo, oggi le società hanno bilanci in buone condizioni, ma si muovono in un contesto fragile, caratterizzato da inflazione ai massimi da decenni e tassi d'interesse ai minimi. "L'asset class azionaria è sotto pressione, anche se le aziende avevano fatto provvista di liquidità con il Qe e con le manovre di acquisto di titoli corporate da parte della Bce", prosegue Maino, "le valutazioni, infatti, con i tassi di interesse reali che aumentano, stanno cambiando e stanno diventando meno sostenibili. Vedo reagire meglio le società value, rispetto a quelle growth, perché non c'è ancora una corrispondenza tra le valutazioni di queste ultime e la reale generazione di utili. I nostri clienti hanno ora una esposizione bassa all'azionario globale e sono più allocati sul value, grazie al rialzo dei prezzi delle materie prime e all'onshoring. I value sono business maturi, con una generazione di cassa elevata, che consente all'investitore di compensare la volatilità".
Nicola Maino, Valori Am Lussemburgo
I value sono business maturi, con una generazione di cassa elevata, che consente all'investitore di compensare la volatilità
Matteo Manfredi, Gestio Capital
Riteniamo che, nel lungo periodo, l'azionario sia l'asset class in grado di dare più soddisfazioni
Anche le allocazioni di portafoglio dei clienti di Gestio Capital hanno un'esposizione all'azionario, trattandosi di un family office multigenerazionale. "Riteniamo che, nel lungo periodo, l'azionario sia l'asset class in grado di dare più soddisfazioni", spiega Matteo Manfredi, a.d. della società, "oggi il vero rischio è nel reddito fisso, mentre sull'azionario si spera di avere un rimbalzo nel breve-medio periodo. Se le nostre convinzioni su un segmento dell'azionario rimangono valide anche in momenti come quello attuale, non è necessario cambiare l'allocazione di portafoglio. Ad esempio, per noi il mondo tech può ancora dare grandi soddisfazioni, nonostante le recenti correzioni di mercato, così come le infrastrutture legate alle commodity, ancor più con la situazione in Ucraina". Il 20-30% del portafoglio dei clienti di Gestio, però, è in asset alternativi, che bilanciano le posizioni liquide, con ritorni che altrimenti non ci sarebbero. Di parere simile è Ilaria Mori, partner e chief business officer di Tra Partners Scouting Sim e managing partner di Stpg – Scouting Tra Partners Group. "Secondo la nostra esperienza, gran parte di questa asset class dovrebbe essere declinata sui private market. I numeri e la statistica sono certamente di supporto a questo stile: se si esamina un orizzonte temporale di 20 anni, il private equity sovraperforma il mercato quotato. La capacità di selezione è fondamentale per ottenere extra rendimento. Pertanto, l’accesso ai migliori private equity risulta imprescindibile e un’attenta due diligence va effettuata anche sui singoli club deal nazionali e internazionali. L’azionario globale per le nostre famiglie è un ritorno alle proprie radici". L’investimento in azionario globale di Alicanto Capital (sgr del gruppo Orefici) è gestito con competenze interne e in maniera dinamica, sia per quel che riguarda la selezione dei titoli sia per la percentuale di portafoglio, in un range tra il 15% e il 75%. "L’obiettivo è cogliere trend di lungo periodo e riuscire a beneficiare di una esposizione multi-fattoriale, con approccio top-down, onde essere meno esposti alla volatilità in momenti di particolare tensione sui mercati come quello attuale", racconta l'a.d., Carlo Vedani, "oggi stiamo lavorando all’implementazione di modelli di intelligenza artificiale su diverse fasi del processo di investimento, per aumentare l’efficienza dell’esposizione, con il risultato di avere un maggior contenimento della volatilità e, più in generale, un’ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento".
Ilaria Mori, Tra Partners Scouting Sim
L’azionario globale per le nostre famiglie è un ritorno alle proprie radici
Carlo Vedani, Alicanto Capital
L’obiettivo è cogliere trend di lungo periodo e riuscire a beneficiare di una esposizione multi-fattoriale, con approccio top-down, onde essere meno esposti alla volatilità
In Comgest perseguiamo da sempre la ricerca delle migliori aziende in cui investire nei nostri portafogli azionari, che possano portare una crescita degli utili continua e sostenibile nel tempo: questo approccio - che è caratteristico di Comgest sin dalla sua fondazione - si chiama ‘Quality Growth’ e viene applicato alle nostre strategie in maniera totalmente bottom-up, utilizzando quindi la medesima filosofia d’investimento applicata a diverse geografie e capitalizzazioni di mercato. A questo approccio Comgest unisce la ricerca sulle tematiche ESG e di sostenibilità con un Team dedicato a supporto delle scelte dei nostri gestori, per un’attenzione molto più marcata anche verso i criteri extra-finanziari delle aziende in cui vorremmo investire o siamo già investiti.
This might be the opportunity to reset and make the kind of intuitional changes and policy choices that will lead to a better, greener and more sustainable future
Florian Ginez Associate Director, Quantitative Research, WisdomTree
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Un’opportunità di investimento per contrastare la volatilità dei mercati: Comgest Growth Global Flex
Sulla base di questa premessa nel luglio del 2017 abbiamo deciso di lanciare sul mercato una strategia diversa da tutte le altre della nostra gamma - appunto Comgest Growth Global Flex - a partire dalla nostra selezione azionaria globale, ma che mirasse a creare un portafoglio con le caratteristiche tipiche di protezione di un portafoglio bilanciato o multi-asset, senza l’utilizzo di strumenti obbligazionari, combinando solamente la nostra capacità di creare alfa nel medio-lungo termine sulla componente azionaria a delle coperture dinamiche tramite derivati, per rendere il portafoglio flessibile e dotarlo di una protezione alle fasi ribassiste. La nostra strategia azionaria globale è una delle strategie con maggiore track-record di Comgest - oltre 30 anni - che concretizza pienamente la filosofia di ricerca di società di ‘qualità e crescita’, con un portafoglio concentrato di 35-40 titoli large cap di respiro internazionale, senza alcun limite geografico. Le coperture dinamiche invece si basano su modelli quantitativi proprietari di Comgest, studiati internamente da due gestori specializzati che si sono uniti alla società per questo preciso scopo, al fine creare una strategia che si serve dell’alfa generato dalla strategia globale ma con lo scopo di ottenere un rendimento assoluto.
COME GESTIAMO LE NOSTRE STRATEGIE LONG-ONLY
Fonte: Comgest. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I dati sulla performance sono calcolati al netto delle commissioni di gestione degli investimenti, delle commissioni amministrative e di tutte le altre commissioni ad eccezione delle commissioni di vendita. Se prese in considerazione, le spese di vendita avrebbero un impatto negativo sulla performance. Il grafico cumulativo e i dati "Dal lancio" possono fare riferimento all'ultima data di rilancio della classe di azioni che può differire dalla data di lancio effettiva. Il rendimento dell'anno solare passato viene mostrato solo per gli anni per i quali è disponibile un anno solare completo del rendimento passato. Morningstar Rating™ è una misura quantitativa e oggettiva della performance storica aggiustata per il rischio del fondo rispetto ad altri fondi appartenenti alla stessa categoria. Il rating è una combinazione ponderata dei rating a 3, 5 e 10 anni. I fondi che rientrano nella prima fascia del 10% ricevono un rating pari a 5 stelle e quelli che rientrano nella fascia successiva del 22,5% ricevono un rating pari a 4 stelle. Le informazioni contenute in questo documento sono da ritenersi valide solo in riferimento alla data di pubblicazione del documento stesso, non devono essere intese come ricerca indipendente e non devono essere considerate come raccomandazioni di investimento. Il riferimento a specifiche società non costituisce una raccomandazione ad investire direttamente in tali titoli. L'allocazione è soggetta a modifiche senza preavviso. Si ricorda che le performance passate non costituiscono una indicazione delle performance future. RISCHI PRINCIPALI L'investimento comporta dei rischi, inclusa la possibile perdita del capitale. Il valore di tutti gli investimenti e il reddito che ne deriva può diminuire così come aumentare. Le variazioni dei tassi di cambio possono avere un impatto negativo sia sul valore del tuo investimento che sul livello di reddito ricevuto. I mercati emergenti possono essere più volatili e meno liquidi dei mercati più sviluppati e quindi possono comportare rischi maggiori. Un portafoglio investito in un numero limitato di titoli può comportare rischi maggiori rispetto a portafogli che detengono un'ampia gamma di investimenti. INFORMAZIONI IMPORTANTI Questo documento è stato preparato solo per gli investitori nel fondo qui presentato e può essere utilizzato solo da questi investitori. Documentazione legala del fondo Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, gli investitori devono leggere la documentazione di offerta più recente (ad es. Prospetto e Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori ("KIID") per i fondi OICVM), disponibile gratuitamente presso i nostri uffici e sul nostro sito Web all'indirizzo www.comgest.com. Una descrizione più dettagliata dei fattori di rischio che si applicano al fondo è contenuta nel prospetto. Comgest Growth Global Flex qui menzionato è un comparto conforme agli UCITS di Comgest Growth plc, una società di investimento di tipo multicomparto di tipo aperto con capitale variabile e responsabilità separata tra comparti costituiti in Irlanda. Comgest Growth Plc è autorizzata dalla Banca Centrale d'Irlanda. Non consiglio di investimento Questo commento è solo a scopo informativo e non costituisce un consiglio di investimento. Non deve essere considerata una sollecitazione all'acquisto o un'offerta di vendita di un titolo. Non tiene conto degli obiettivi di investimento, delle strategie, dello status fiscale o dell'orizzonte di investimento particolari di alcun investitore. È incompleto senza il briefing orale fornito dai rappresentanti di Comgest. 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Di conseguenza, i risultati delle prestazioni possono essere simili ai rispettivi risultati compositi, ma le cifre non sono identiche e non vengono presentate come tali. I risultati non sono indicativi della performance futura del conto rappresentativo o di altri conti e/o prodotti qui descritti. La performance dell'account varierà in base alla data di inizio dell'account, alle restrizioni sul conto e ad altri fattori e potrebbe non essere uguale alla performance dell'account rappresentativo qui presentato. Per ricevere una presentazione conforme a GIPS per il composito discusso contattare info@comgest.com Dichiarazione di non responsabilità sull’indice I dati MSCI possono essere utilizzati solo per uso interno, non possono essere riprodotti o ridistribuiti in alcuna forma e non possono essere utilizzati come base per un componente di strumenti finanziari, prodotti o indici. Nessuna delle informazioni MSCI intende costituire un consiglio di investimento o una raccomandazione a prendere (o astenersi dal prendere) qualsiasi tipo di decisione di investimento e non può essere considerata come tale. I dati e l'analisi storici non devono essere presi come indicazione o garanzia di qualsiasi analisi, previsione o previsione futura delle prestazioni. Le informazioni MSCI sono fornite "così come sono" e l'utente di queste informazioni si assume l'intero rischio dell'uso che ne viene fatto. MSCI, ciascuna delle sue affiliate e ogni altra persona coinvolta o correlata alla compilazione, elaborazione o creazione di qualsiasi informazione MSCI (collettivamente, le "Parti MSCI") declina espressamente qualsiasi garanzia (incluse, a titolo esemplificativo, qualsiasi garanzia di originalità, accuratezza, completezza, tempestività, non violazione, commerciabilità e idoneità per uno scopo particolare) rispetto a queste informazioni. 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COME E PERCHÉ NASCE COMGEST GROWTH GLOBAL FLEX?
[Fig.1, andamento nell’anno 2020 rispetto all’indice MSCI AC World TR EUR]
Nel 2022 Comgest Growth Global Flex si appresta a compiere il suo quinto compleanno e dando uno sguardo al suo andamento durante le sfide che i mercati ci hanno costantemente sottoposto negli ultimi anni, possiamo individuare una effettiva capacità di generare rendimento sia durante mercati rialzisti (rendimento netto per anno solare della classe retail EUR R Acc: +11,99% nel 2019 e +8,98% nel 2021), sia in mercati caratterizzati da importanti fasi ribassiste (rendimento netto per anno solare della classe retail EUR R Acc: +2,63% nel 2018 e +2,86% nel 2020).
[Fig.2, attribuzione di performance, dati stimati a fine marzo 2020. Dati della classe istituzionale EUR I Acc]
Andando nel dettaglio di un anno estremamente particolare come il 2020, caratterizzato dall’esplosione della pandemia da Covid-19 in Italia e poi in Europa ed una marcata volatilità sui mercati nel mese di marzo 2020, nel grafico sotto che mostra l’attribuzione della performance per quanto riguarda la nostra selezione azionaria globale sottostante Comgest Growth Global Flex e le coperture dinamiche applicate rispetto all’andamento dell’indice azionario globale MSCI AC World, possiamo apprezzare come il portafoglio sia stato protetto dalla capacità di generare sovra rendimento da parte della nostra strategia azionaria globale sottostante, che ha perso meno dell’indice di riferimento creando pertanto alfa, unita alla protezione data dalle coperture dinamiche quantitative, in particolare per quanto riguarda l’esposizione azionaria, che ha permesso di creare un ulteriore sovra rendimento rispetto al mercato.
Infatti, una caratteristica peculiare di Comgest Growth Global Flex si può ritrovare proprio nella sua flessibilità in termini di esposizione azionaria, grazie alle coperture dinamiche tramite futures sugli indici azionari regionali rappresentativi del portafoglio sottostante: dal lancio la strategia ha avuto un’esposizione minima ai mercati azionari pari a circa il 19% e massima pari all’89%, dando prova della sua flessibilità.
[Fig.3, livello medio mensile della copertura azionaria]
La strategia come detto è basata su coperture dinamiche quantitative, implementate sulla nostra selezione azionaria globale che ha l’obiettivo di creare - come tutti i nostri prodotti - un elevato alfa rispetto all’indice di riferimento. Tuttavia, la nostra strategia di ricerca e selezione titoli ‘Quality Growth’ descritta precedentemente, può soffrire nel breve termine, soprattutto a fronte delle periodiche rotazioni settoriali che tendono a privilegiare società di minor qualità ma con valutazioni azionarie meno importanti.
QUALE ANDAMENTO PUÒ AVERE NEL BREVE PERIODO?
Comgest Growth Global Flex è adatto ad essere utilizzato all’interno dei portafogli degli investitori come soluzione difensiva al posto di tradizionali soluzioni bilanciate e multi-asset, permettendo di avere un profilo di rischio rendimento simile ma ottenuto senza l’utilizzo di altre asset class come quella obbligazionaria, che in un contesto di bassi tassi di interesse come quello che stiamo vivendo negli ultimi anni, ha una minore capacità di protezione del portafoglio in caso di fasi di mercato ribassiste. I derivati utilizzati per gestire l’esposizione azionaria - in particolare i futures - risultano estremamente liquidi e trasparenti nei loro meccanismi, rendendo il portafoglio di Comgest Growth Global Flex particolarmente dinamico, liquido e semplice nella sua composizione. La nostra strategia azionaria flessibile si può anche configurare come un prodotto absolute return, che si prefigge di avere un andamento più difensivo rispetto ai mercati azionari e che propone una diversificazione alle strategie classiche bilanciate; quindi, adatto a tutti gli investitori che vogliano investire con un orizzonte temporale di medio-lungo termine, ma al tempo stesso cerchino maggiore prudenza.
PER QUALI INVESTITORI È INDICATO COMGEST GROWTH GLOBAL FLEX?
andamento nell'anno 2020 rispetto all'indice
attribuzione di performance, dati stimati * a fine marzo 2020
Performance attribution da inizio anno di comgest growth global flex
livello medio di copertura azionaria da inizio anno: 35%
Livello medio mesile della copertura azionaria
In questa intervista Franco Rossetti, Head of ETF, Italy, spiega perché Invesco è uno dei maggiori gestori al mondo di fondi negoziati in borsa, sempre alla ricerca di nuovi modi per aiutare gli investitori a rimanere all’avanguardia nel settore, e presenta la gamma di ETF obbligazionari core della casa. Come si posiziona Invesco come fornitore globale di soluzioni passive? Dal 1999 abbiamo maturato una lunga e solida esperienza nelle strategie basate su indici, e attualmente abbiamo quasi 500 miliardi di dollari di asset in gestione in soluzioni passive. Tra tutte le asset class, stiamo monitorando oltre 350 indici diversi, oltre un centinaio di quali riguarda il mercato obbligazionario. A settembre 2021, il nostro patrimonio (AUM) in prodotti obbligazionari globale superava i 42 miliardi di dollari, con l’82% dei portafogli che utilizzava un campionamento ottimizzato e il resto replicati in modo totale. Il nostro team di gestione dei portafogli ETF utilizza un approccio veramente globale, con 27 diversi gestori con sede a Chicago, Londra e Hong Kong e con oltre 10 anni di esperienza. Tuttavia, il fattore più importante è avere molti team che collaborano con i nostri gestori. Tra questi, ad esempio: analisti ed esperti ESG, analisti di performance e rischio e trading centralizzato.
Cosa offre agli investitori la gamma di ETF obbligazionari core di Invesco? Si tratta di una gamma articolata per fungere da base per molti portafogli multi-asset e per semplificare la negoziazione di singole obbligazioni sul mercato. Durante i periodi di forte volatilità, come quello del primo trimestre 2020, gli ETF obbligazionari forniscono liquidità e rapido accesso ai mercati. La gamma di Invesco offre agli investitori accesso ai portafogli di Treasury USA, Gilts del Regno Unito , titoli di stato europei e dei mercati emergenti, nonché obbligazioni societarie investment grade ampiamente diversificate, tutti con commissioni di gestione tra le più basse in Europa. In che modo il processo di investimento passivo di Invesco genera valore? Il nostro approccio quotidiano è progettato attorno alle convalide sui parametri di rischi principali, come rischio attivo, duration e contributo al rendimento, e duration dei tassi chiave. E ciascuno dei fattori di rischio è dotato di una serie di limiti severi ai quali i portafogli devono attenersi. Inoltre, riteniamo che con l’analisi quotidiana della performance del fondo, tramite l’attribuzione di ciascun fattore a un centesimo di punto base, possiamo ottenere preziose indicazione circa i propulsori della performance passiva. Il nostro processo di investimento obbligazionario punta ad aggiungere valore al processo di costruzione del portafoglio, a migliorare le tecniche di campionamento e a focalizzarsi sulla liquidità. Riteniamo che una profonda conoscenza della metodologia dell’indice e i nostri strumenti di verifica dell’indice permettano di ampliare le conoscenza dei gestori di portafogli. Un approccio che non è importante esclusivamente durante i ribilanciamenti, ma che ci aiuta a valutare l’idoneità di nuove emissioni per i portafogli a metà mese. Qual è il risultato complessivo finale? Siamo favorevoli a operare attivamente in occasione delle nuove emissioni, sulla base della guida degli analisti di ricerca di Invesco e anche della nostra capacità di giudicare in modo indipendente il relative value attraverso modelli quantitativi. Grazie all’ampio portafoglio di attività di Invesco nel segmento obbligazionario, i nostri gestori di portafoglio hanno visibilità sugli stock di titoli disponibili e i nostri portafogli beneficiano del pricing Tier1 di tutti i principali emittenti di titoli obbligazionari. Il risultato complessivo di questo processo di investimento è un tracking error molto ridotto per i nostri ETF core obbligazionari.
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Informazioni sui rischi Per informazioni sui rischi complessivi, si prega di far riferimento alla documentazione d'offerta. I costi possono aumentare o diminuire a causa delle fluttuazioni della valuta e dei tassi di cambio. Si prega di consultare i documenti legali per ulteriori informazioni sui costi. Il valore degli investimenti e qualsiasi reddito da essi derivante possono oscillare. Ciò è dovuto in parte a fluttuazioni dei tassi di cambio. Gli investitori potrebbero non ottenere l'intero importo inizialmente investito. Informazioni importanti Il presente documento contiene informazioni fornite unicamente a scopo illustrativo e si rivolge esclusivamente agli investitori in Italia. Le informazioni riportate in questo documento sono aggiornate a marzo 2022, salvo ove diversamente specificato. Per maggiori informazioni sui nostri fondi e sui relativi rischi, si prega di far riferimento al Documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (KIID) specifico per la classe di investimento, disponibile in italiano, alla relazione Annuale o Semestrale, al Prospetto e ai documenti costitutivi, disponibili sul sito www.invesco.eu. Una sintesi dei diritti degli investitori è disponibile al seguente link www.invescomanagementcompany.ie. La società di gestione può recedere dagli accordi di distribuzione. Per conoscere tutti gli obiettivi e la politica di investimento, far riferimento al prospetto in vigore. Le opinioni espresse da professionisti o da un centro di investimento d'Invesco si basano sulle attuali condizioni di mercato, possono differire da quelle espresse da altri professionisti o centri d'investimento e sono soggette a modifiche senza preavviso. Le quote/azioni di UCITS ETF acquistate sul mercato secondario non possono solitamente essere rivendute direttamente all’UCITS ETF. L’investitore è tenuto ad acquistare e vendere quote/azioni sul mercato secondario tramite un intermediario (come un intermediario finanziario) e per farlo potrebbe dover sostenere dei costi. Inoltre, l’investitore potrebbe dover pagare più dell’attuale valore patrimoniale netto per l’acquisto di quote/azioni e ricevere meno dell’attuale valore patrimoniale netto al momento della vendita. La pubblicazione del supplemento al prospetto in Italia non sottintende un giudizio da parte della CONSOB sull'opportunità di investire in un prodotto. L'elenco dei prodotti quotati in Italia, i documenti dell’offerta e il supplemento di ciascun prodotto sono disponibili sui seguenti siti: (i) etf.invesco.com (dove sono inoltre disponibili la relazione annuale di bilancio certificata e i rendiconti semestrali non certificati); e (ii) sul sito Web della borsa valori italiana borsaitaliana.it. Il presente documento è stato comunicato in Italia da Invesco Investment Management Limited, Central Quay, Riverside IV, Sir John Rogerson’s Quay, Dublin 2, Ireland Invesco Management S.A., Succursale Italia, Via Bocchetto 6, 20123 Milano. RO 2201318/2022
Il risultato complessivo del processo di investimento di Invesco, illustrato in questa intervista a Franco Rossetti, Head of ETF, Italy, è un tracking error molto ridotto per gli ETF Core obbligazionari
Franco Rossetti, Head of ETF, Italy
Invesco, con un patrimonio gestito di 1.476,1 miliardi di dollari (al 30 aprile 2022), è uno dei principali asset manager indipendenti al mondo. I clienti apprezzano l’ambizione a superare le aspettative che la contraddistingue, passione condivisa da più di 8.400 dipendenti che lavorano nei suoi team nel mondo. Si fidano di Invesco per la focalizzazione esclusiva sugli investimenti, senza interesse in attività che possono compromettere i risultati, e perché fa della diversità di pensiero un punto di forza: i 14 centri di investimento e i differenti team di gestione sono liberi di seguire le proprie convinzioni. Invesco offre una vasta gamma di fondi di investimento a gestione attiva ed ETF, e strategie e stili d‘investimento diversi tra loro.